I veri motivi della guerra tra Russia e Ucraina
Diceva Ed Harris “Dimenticate le questioni razziali e religiose: è il petrolio il motore di ogni conflitto.”
La Russia ha un PIL corrispondente a quello spagnolo e se è vero che è la Nazione con la massima estensione di superficie, non può considerarsi, economicamente, una delle più grandi potenze del pianeta.
Cosa ha la Russia?
Le risorse prime. L’estensione le consegna un territorio vasto con dentro risorse importanti come petrolio e gas.
Partendo da questo presupposto in questi anni, Putin e la Russia non sono stati ossessionati, a mio parere, dalla NATO (praticamente era un’organizzazione poco rilevante, comunque molto meno rilevante di ora). Quanto invece dalle scommessa globale sulle rinnovabili. Sull’energia sostenibile: solare, elettrico, eolico. Continui investimenti avrebbero anticipato la fine del riscaldamento a gas e degli idrocarburi in genere. La paura angosciosa di Putin era che una volta persa la scommessa sugli idrocarburi avrebbe perso una delle ultime leve economiche e politiche.
PNRR, investimenti, progetti. Sono stati un incubo e Putin si sarà detto: adesso posso provare a utilizzare l’arma del ricatto energetico, probabilmente tra cinque anni l’Europa si sarà liberata dalla dipendenza russa.
Osservata così la situazione, tutto è più chiaro. Da qui la guerra, con la doppia copertura nucleare ed energetica. Il tentativo di estendere il dominio al Dombass ucraino.
La regione è ricca di materie prime, come carbone e gas, ma anche petrolio, ferro e terre rare. Il Donbass è storicamente il cuore industriale dell’Ucraina, ma è soprattutto importante per le sue materie prime.
Il mondo propone l’embargo? Nessun problema, infatti se la Russia prima vendendo 100 di Gas guadagnava 100, adesso, vendendo 50 di Gas guadagna 400 perché il prezzo della risorsa è altissimo.
Interessante, direi (dal punto di vista russo, meno dal nostro).
Cosa si può fare? Al momento siamo ostaggi e prigionieri di Putin, ma l’Europa e l’occidente hanno un’arma strategica che possono ancora sfoderare: investire ancora più velocemente sulle fonti rinnovabili: un pannello solare per ogni abitazione renderebbe spuntata l’arma strategica russa. E’ questa la strada, continuare nel processo di sostituzione dell’energia proveniente da idrocarburi, con energia autoprodotta da sistemi sostenibili ed ecologici.
Un pannello solare per ogni abitazione.
Basterebbe solo un annuncio del genere per far scendere il prezzo del Gas del 50%.
Gianfranco Natale
© Riproduzione riservata