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Recensione di “Te’ caldo per il cuore e l’anima” di Grazia La Gatta

Le storie della signora Grazia La Gatta sono varie proprio come un buon vassoio di pasticcini da servire ad un ospite con il te’ delle cinque. Si comincia con il sapore dolce e casalingo dei ricordi di un’infanzia vissuta all’indomani della seconda guerra mondiale, periodo di ricostruzione e di straordinario progresso tecnologico del nostro paese. Negli anni che si sono susseguiti da allora fino ad oggi non tutti i cambiamenti sono stati portatori di un miglioramento della qualità della vita, per questo la memoria di Grazia va a ricercare proprio il dolce sapore delle cose perdute.
Una volta quando la televisione non era ancora entrata nelle nostre case era la radio a tenere compagnia alla gente. Ogni giorno essa trasmetteva canzoni o belle letture narrate da voci profonde capaci di trasmettere grandi emozioni. Poi è arrivata la tv ma inizialmente non era per tutti, allora i paesani si davano appuntamento per guardarla tutti insieme alla Casa del Popolo, felici di andare a sostenere i concorrenti di “Lascia o raddoppia”.
C’era anche il cinema certo, e mai piu’ come allora è stato il posto preferito degli innamorati. Tanti altri ricordi, come i giochi nel cortile, le lezioni scolastiche all’aria aperta, le lezioni di cucito dalle suore nelle vacanze estive, affiorano con un misto di nostalgia e gratitudine per essere nata proprio in quel periodo della storia d’Italia. Poi ci sono i racconti dell’età adulta, dal sapore più dolce-amaro ma importanti come testimonianze delle difficoltà che le donne ebbero fin dall’inizio a conciliare il lavoro con la vita familiare, dei loro mille sacrifici e dei grandi sensi di colpa verso i figli. Le storie del periodo che Grazia ha lavorato in ferrovia sono anche divertenti quando parlano di avventure e incontri bizzari avuti a bordo dei treni. Ma la parte più divertente è quella conclusiva dedicata ai racconti “del mistero”, una serie di vicende non necessariamente autobiografiche ma narrateci perché curiose e inspiegabili. Somigliano un po’ a quelle storie piene di elementi paranormali e superstiziosi, come apparizioni di fantasmi o visite dall’aldilà di cari defunti, che alla gente una volta piaceva tanto raccontarsi nelle calde sere d’estate, prima di andare a coricarsi. Insomma un libro pieno di ricordi consigliato a chi piacciono i bei racconti. Direi che e’ ideale da leggere davanti ad un buon vassoio di pasticcini per il te’ delle cinque.

Ilaria Paradisi

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