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Recensione “Diario Duemilaventi – Tumore al tempo del Coronavirus” di Laura Nobile

Laura Nobile, con questo diario autobiografico, ci fa dono di un anno della sua vita, stravolgente per lei e per il mondo intero, in misure diverse: l’anno 2020. Il 2020 è stato per il mondo come un anno Zero, a partire dal quale niente è più rimasto come prima, sebbene tutti lo desideriamo dal più profondo del cuore e, del resto, neanche il 2021 si è dimostrato diverso, così come non si presagisce nulla di nuovo (se non in peggio) per il venturo 2022. Come se questo doppio 20 sia foriero solo di sventure.
Se la pandemia è stata devastante per tutti, ancor di più lo è stata per Laura e per tutti i pazienti oncologici come lei. Con questo testo, l’autrice ci racconta cosa abbia voluto dire durante il corona virus combattere contro un nemico così forte come un tumore. Lei, con gentilezza in un mondo caotico, ci fa rivivere questo suo percorso intriso di spiritualità e religione, senza tralasciare nulla, nemmeno gli aspetti più crudi.
Laura è una guerriera che si è dovuta dimostrare impavida, lei e tutte le purtroppo numerose “sorelle della Terra di mezzo” – così l’autrice definisce lo spazio-tempo legato alla malattia. Ha dovuto farlo perché queste sventure non preavvisano, non ci preparano, capitano e basta, una mattina qualunque di un giorno qualunque. Questo dovrebbe farci riflettere, così come lei scrive:
La Vita è così, quando una cosa fa parte della tua normalità
quotidiana non la apprezzi, a tratti la disprezzi.
La Vita è vita con la V maiuscola, perché è una divinità, una autorità, va rispettata, sempre.
Il libro si apre con una introduzione alla vita abituale della protagonista, donna, mamma, lavoratrice a tempo pieno: ritmi incalzanti, poco sonno, tante incombenze e scadenze, tutto di corsa. Fin quando, in un giorno apparentemente come altri, è costretta a rallentare, anzi, tutto intorno a lei sembra rallentato, mentre nella mente le si affastellano veloci mille e uno pensieri. Le sue braccia forti di madre perdono il vigore di un tempo, divorate dalla malattia.
Inizia il percorso della scoperta, consapevolezza, del malessere vero e proprio, un iter fatto materialmente di terapie, contatti, incontri e, spiritualmente, di riscoperte. La Fede ripiomba prepotentemente nella vita di Laura ed è, del resto, l’appiglio più saldo che l’uomo abbia trovato nel corso della storia quando si sono presentati momenti di sconforto. Dal cristianesimo dell’infanzia, lei approda, durante questa fase stravolgente nel verso senso del termine, a una Fede che sia più in generale nel Bene, nell’Universo, rifiutando ogni forma di negatività. Che la malattia sia una punizione per una colpa ancestrale? Una spiegazione non c’è, ma è lecito porsi dei dubbi e comportarsi di conseguenza; che tutto possa risultare più accettabile?
In questa guerra la protagonista non è sola – i numerosi ringraziamenti a fine testo ne sono una testimonianza -, anche se ha dovuto riconsiderare diversi rapporti fra amici e parenti; anche in questo caso, però, il dubbio insidioso è sempre dietro l’angolo:
Scopro tanta bontà intorno a me, non so se per pietà del decorso
chemioterapico. Io mi voglio illudere di avere buttato fin qui, nella
mia vita, dei semi buoni.
Ritorna, anche qui, l’immagine della Vita come Cammino, come lungo lavoro di pazienza, meticolosità, quasi agricolo di semina e raccolta di qualcosa di buono e genuino.
Nel momento in cui quasi ci si abitua a ciò che abitudine non è, ecco piombare qualcosa di ulteriormente nuovo e misterioso: il virus. Tutti chiusi, tutti in casa, cambia il modo di vivere.
Scopriamo anche aspetti più materiali della terapia umorale, come l’influsso economico, ed altri più semplici e d’affetto, di cuore: ad esempio un elenco di oggetti che per l’autrice sono stati indispensabili, le cuffie, il trucco, gli orecchini, i film, la playlist musicale ecc.
Un viaggio completo nell’anima di Laura, dunque, nel periodo più buio che potesse affrontare, ma dal quale è fortunatamente rinata e risbocciata lo scorso febbraio, come un fiore in primavera.
di Laura Nobile
ISBN: 978-88-5516-776-5
Formato: Rilegato
Genere: Diari e Memorie
Collana: Kronos
Anno: 2021 – Mese: maggio
Pagine: 108
Disponibile anche in formato eBook
Laura Nobile, nata a Roma, classe 1979, psicologa clinica, esercita dal 2006. Devota alla professione come vocazione. La passione lavorativa si sposa con gli hobby del canto, della scrittura e dei viaggi. Musica e scrittura, termometri emotivi imprescindibili dal vivere. Benzina della sua vita: Edoardo e Greta.
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