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Trent’anni fa uccidevano Falcone

Trent’anni fa tu dov’eri?
Cosa facevi?
Quando hanno ucciso Giovanni Falcone e la sua scorta cosa stavi pensando?
Io ero un ragazzo appena uscito dall’adolescenza e non ancora uomo. Perso in un amore che mi ero dipinto con colori e luci sapienti.
Ero preso da una ragazzina. Lei era la cosa più importante. Non c’era il cellulare e bastava uno squillo per correre e rispondere e poi magari scoprire che non era per me.
Ma io ero sempre là: in agguato, come un falco sulla preda.
Se squillava io c’ero!
Ecco, questo ricordo, una ragazza mora, occhi grandi, sorriso dolce e poco più.
Non era l’amore della mia vita, lo scoprì perché la notizia dell’uccisione di Falcone la cancellò immediatamente.
Persi tutto l’interesse per quella ragazzina.
Rimasi sconvolto. Ero giovane, ma anche uno studente appassionato.
Leggevo il giornale tutti i giorni, ogni singola riga.
Mi nutrivo di parole e libri e classici e romanzi raccolti qua e là.
Quel giorno persi un po’ di quell’aura di innocenza che l’età mi aveva concesso. Quel giorno tra un innamoramento adolescenziale e l’impegno scelsi l’impegno.
Ero in una stanza, in tv passavano le immagini della strage e contemporaneamente squillò il telefono.
Quel giorno rimasi impietrito di fronte alla televisione e non risposi al telefono.

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