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Recensione “Gli sposi profeti” di Corrado Leoni

“Fede è il coraggio dello spirito che si lancia in avanti, sicuro di trovare la verità”.

Kiamarsi Magazine
Tutti i diritti sono riservati

Gli sposi profeti
di Corrado Leoni
ISBN: 978-88-9375-735-5
Formato: Rilegato
Genere: Narrativa
Collana: Kimera
Anno: 2018
Pagine: 160
Disponibile anche in formato e-book

Approfondimenti sull’autore e sul Libro.
Silvano è un ragazzo sulla soglia dei trent’anni, aiuta la madre Anna in negozio, lavora alla Cassa Rurale della filiale di Trento e assiste l’anziana zia Adelina. È stato “educato a pane e Vangelo, alla solidarietà e alla fede cristiana”, in una famiglia e in una comunità fortemente devote.
Nonostante l’età, non ha ancora sviluppato una piena maturità e tende ad affogare ogni delusione nell’alcool, del quale diventa sempre più schiavo ogni giorno che passa, con grande disperazione della madre che prega e soffre in silenzio per un figlio che si sta perde nel vizio.
Il ragazzo nega la sua dipendenza, non rendendosi conto che inconsciamente tende a cercare in fondo alle bottiglie di vino quella sicurezza che lo aiuti ad affrontare una vita resa incompleta dalla prematura morte del padre, ucciso da un pirata della strada quando lui frequentava ancora le medie. Nel suo cuore, infatti, alberga tanta rabbia, che a volte tende a manifestarsi con scatti d’ira che lasciano sua madre sempre più perplessa e turbata.
Al termine dell’ennesima serata di bagordi trascorsa in giro per locali con il migliore amico Leonardo e il resto della comitiva, sulla strada di ritorno verso casa Silvano decide di fermarsi a sostare in una piazzetta ai bordi del lago di Cavedine. Alle 8 del mattino viene svegliato da una donna con il capo coperto da un velo e che ai suoi occhi appare come la Madonna: si tratta di Assaadah, il cui nome significa felicità, una marocchina che lavora al servizio della famiglia Pisoni e che lo invita in casa dei suoi ospiti a prendere un caffè per riprendersi dagli effetti dell’ubriachezza.
Silvano rimane folgorato dall’apparizione della donna e benché sia egli stesso a interrompere bruscamente quell’incontro fortuito, nei giorni a seguire il volto della sconosciuta s’imprimerà maggiormente nella sua mente, solleticando la sua fantasia. Da quel momento inizia a rivolgere delle domande sulla misteriosa figura alla madre, alla zia Adelina, che da sempre è la sua principale confidente, e all’amico Lorenzo, cercando delle risposte a quell’inspiegabile attrazione che prova dei confronti della straniera. Come un bambino che inizia a evolversi verso la maturità, egli scopre il significato delle sue emozioni e il senso dell’innamoramento.
Un secondo incontro fortuito con la donna, il cui nome italiano è Sara, rappresenta l’opportunità per lui e i suoi familiari di sperimentare un nuovo tipo di accoglienza e condivisione, fondate sull’incontro tra fedi e culture diverse che si legano grazie ai principi e agli elementi che le accomunano, anziché respingersi secondo pregiudizi e differenze.
L’arrivo di Sara nelle loro vite è come una risposta anche alle preghiere di Anna, che finalmente vede rinascere nel proprio figlio la speranza, l’entusiasmo e la voglia di costruirsi un futuro.

“Gli sposi profeti” è un romanzo interessante e illuminante, caratterizzato da un lessico forbito e articolato che regge uno stile diretto e attento ai particolari, imprimendo alla narrazione un ritmo costante. La lettura risulta fluida e piacevole.
Le vicende personali e sentimentali di Silvano, le sue escursioni e i dialoghi colti con l’amico Leonardo, i momenti di aggregazione, di condivisione e di confronto dei vari personaggi per Corrado Leoni rappresentano occasioni preziose per aprire diverse parentesi su approfondimenti storici, sociali ed economici del Trentino, per esaltarne la bellezza dei luoghi, tramandare le tradizioni della popolazione ed esprimere le sue considerazioni sulle varie evoluzioni della società e delle religioni nel corso dei millenni.
Il lettore ha così occasione di arricchirsi e riscoprire antichi valori e usanze sui quali è possibile fondare una società sana e operosa, a partire dalla Famiglia Cooperativa, una forma di commercio nata dall’incontro tra lo spirito di carità e assistenza cristiana, da sempre radicati nella civiltà contadina del Trentino, e la solidarietà e compartecipazione di stampo marxista e socialista, il cui scopo era quello di spingere la popolazione a progredire insieme. Infatti, un tempo le famiglie avevano una struttura a tribù, pertanto ogni nucleo familiare produceva secondo i propri bisogni e necessità e quando un componente veniva a mancare o si ammalava, tale famiglia era destinata a disgregarsi a causa della mancanza di un sostentamento. Nel favorire la nascita della cooperazione nelle valli trentine, i parroci hanno svolto un ruolo fondamentale, guidando la vita sociale e civile ed esortando i cittadini a condividere strumenti di lavoro e prodotti, in modo da avviare una filiera produttiva e di consumismo umanitaria.
Tra le varie usanze maturate in questo spirito di assistenza reciproca vi era l’uso dei libretti, che l’autore ci spiega tramite la figura di Anna, la quale utilizza ancora i libricini per appuntare l’ammontare della spesa dei clienti più anziani, i quali solitamente saldano i debiti subito dopo aver preso la pensione. Si tratta di una forma di cortesia che contribuisce a mantenere saldi i rapporti di fiducia reciproca: in tale ottica, la bottega assume una funzione che va oltre a quella del semplice negozio, diventando “luogo di socievole cordialità: il cliente ottiene un servizio e il negoziante ne trae il giusto compenso. Una soddisfazione di benessere reciproco che porta buon umore”.
Dal romanzo emerge la semplicità e la devozione di persone che vivono gli insegnamenti di Cristo applicandoli nella loro quotidianità e che individuando nelle parole del salvatore quella legge “che può esser alla base di una ricomposizione pacifica dell’umanità disgregata”.
La fede e la religione sono i temi principali ai quali si ricollegano le vicende e le rievocazioni storiche compiute dai personaggi, i quali in un’occasione particolare si riuniscono nei locali messi a disposizione da Anna per richiamare alla memoria collettiva testimonianze positive ed edificanti con lo scopo di consolidare maggiormente la fratellanza e solidarietà, valori sui quali si fondò il movimento ecumenico dei Focolarini, sviluppatosi spontaneamente durante la Seconda Guerra Mondiale grazie all’esempio illuminato di una maestra e studentessa di filosofia di nome Silvia, che in seguito cambiò il suo nome in Chiara, in onore della santa d’Assisi.
Corrado Leoni affronta l’argomento religione in ogni sua accezione e forma ed è alla zia Adelina che affida il compito di svelare a Silvano l’esistenza di altre religioni più antiche del cristianesimo, come il Buddhismo e l’Induismo, che a loro volta derivano dalla religione vedica, che risale alla notte dei tempi.
L’anziana si fa portavoce di un messaggio che ancora una volta spinge all’unità: “in tutte le religioni c’è una traccia di verità”.
L’incontro tra credo cristiano e musulmano, rappresentato dall’amore tra Silvano e Sara, costituisce il culmine del messaggio che l’autore intende imprimere al suo romanzo: accoglienza non significa unicamente fare entrare uno straniero nella propria casa, per poi limitarsi magari a tollerarlo o tenerlo in disparte, bensì vuol dire conoscenza reciproca favorita dal dialogo aperto e interessato, è desiderio di conoscersi e condividere gli spazi e la vita facendo leva sulle corrispondenze che accomunano le varie religioni, culture e tradizioni anziché sottolineare le differenze che le separano.
L’apertura e l’amore del ragazzo nei confronti della donna musulmana fa sì che anche la madre e la zia la accolgano nella loro casa. Insieme si ritrovano a mangiare, pregare, convivere sotto lo stesso tetto, a discorrere e confrontarsi su Bibbia e Corano per ritrovarsi in fondamenti e usanze comuni a entrambe le religioni: “Lo scambio delle informazioni riavvicinava i convenuti che constatavano che le differenze erano ben minori di quanto appreso da informazioni superficiali e pressappochiste, dettate spesso da pregiudizi o da interessi socio-economici”.
Anche la sessualità tra i due viene vissuta come parte integrante di una comunione spirituale, descritta con naturalezza, senza ipocriti tabù e censure.
E così, seguendo l’esempio dei due giovani amanti, alla fine del romanzo comprendiamo un’altra profonda riflessione espressa più volte dall’autore: “non vi è religione più grande della libertà”.

Corrado Leoni ha scritto i romanzi Nane (2010), Migrare (2011), Il prete e il diavolo (2012-13) editi dalla Maremmi editore; Il cavaliere senza cavallo edito da Europa Edizioni (2014). Ha pubblicato con la Casa Editrice Kimerik (2015) il romanzo Donna Luigia. Profuga e partigiana. A dicembre 2015 viene pubblicata dalla Kimerik l’opera La miseria del sindacato italiano, un dialogo tra nonno e nipote sulla storia e l’evoluzione del sindacato in Italia. Ad aprile 2016 dà alle stampe il romanzo Ma’ecchia. L’ape regina (Kimerik), ambientato nella civiltà contadina del XIX e XX secolo. Ad aprile 2017 esce una nuova edizione de Il prete e il diavolo (Kimerik). A novembre 2017 è pubblicato dalla Casa Editrice Kimerik un nuovo saggio, Il parco buoi. Apota, un manifesto dei risparmiatori contro gli speculatori finanziari. A febbraio 2018 esce una nuova edizione del romanzo Migrare, curata e promossa dalla Casa Editrice Kimerik, in cui si affronta il fenomeno sociale del migrare contestualizzandolo a Francoforte sul Meno, nella Repubblica Federale Tedesca, con una storia d’amore tra un italiano e una donna tedesca.

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